PANNELLI FOTOVOLTAICI

Enrico Martini

Vale la pena dotarsene? Vi offro la mia esperienza. Sul tetto di casa ne ho fatto disporre 24, di ultima generazione, per complessivi 6 kW: li vedete nell’immagine.

A un anno esatto di distanza dall’inizio della loro attività, il collegamento costante al computer di casa mi mette in grado di elaborare un consuntivo sintetico. I pannelli, purtroppo, sono ubicati in posizione ovest: la resa non è quindi massima (come è facile intuire, l’ideale sarebbe disporre di un tetto volto a sud). In ogni caso questi moduli hanno prodotto 5928,56 kW, corrispondenti a 591,44 euro (sempre secondo il computer), che hanno ridotto notevolmente l’entità delle bollette inviatemi. Durante l’estate la sovraproduzione di energia elettrica rispetto ai consumi domestici è stata da me rivenduta al gestore al prezzo infimo di 3 centesimi a kW: non sono quindi diventato ricco! Una centrale termoelettrica, però, per produrre 5928,56 kW, libera nell’ambiente 2612,28 chili di anidride carbonica (me l’ha detto il computer), più di 2 tonnellate e mezza! Questo quantitativo corrisponderebbe alla CO2 liberata nell’ambiente da un’auto Euro 4 di media cilindrata (come la mia), che avesse percorso circa 17400 km (computer docet). Prendiamo queste cifre con grandissimo beneficio d’inventario: è ben diversa la quantità di CO2 che si libera spostandosi nel traffico congestionato di una grande città rispetto a quella che si rilascia nell’ambiente facendo, come me, lunghi viaggi senza accelerare o rallentare bruscamente, per lo più in autostrada o su strade statali e regionali: con la mia Volvo XC 70 a gasolio (2400 centimetri cubi di cilindrata), vecchia di 13 anni, la media del consumo è oggi 18,2 km/l su una percorrenza di 229987 km.

Dopo aver imparato ad usare i computer li ho ribattezzati “utilissimi scemi veloci e nulla più”: sapete che il proverbio “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” si traduce, in inglese, “Out of sight, out of mind” (“fuori dalla vista, fuori dalla mente”). Come tradusse dall’inglese l’incolpevole scemo veloce? “Cieco e pazzo”: bel modo di tradurre i proverbi in italiano!

Il motivo di maggior piacere che mi procura l’impianto è l’aver evitato sia un forte consumo di ossigeno sia la liberazione di una notevole quantità di anidride carbonica, consumando solo … raggi solari.

Riprenderò l’argomento sul Notiziario di Pro Natura Genova (che i soci ricevono gratis per posta). Tra un anno potrò stilare un secondo bilancio ed anche verificare se lo scemo veloce ha il diritto di mettermi il muso per il modo in cui l’ho (bis)trattato!  Vi terrò informati