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PRO NATURA GENOVA

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Notizie

  • GAZZA MARINA (Alca torda)16/01/2023

    di Simonetta Venturini

    Poco meno di due mesi fa si è verificato un evento straordinario e insolito che non ha ancora una spiegazione certa. Probabilmente a causa di una forte perturbazione e il concorso di altri fattori meteorologici, un gran numero di gazze marine, Alca torda, si è spostata in massa verso le coste della Penisola comprese quelle della Liguria dove ne sono state avvistate centinaia in pochi giorni.

    La gazza marina è una specie degli Alcidae: si tratta di uccelli marini, di piccole dimensioni, di struttura compatta e dal piumaggio bianco e nero. Sono detti “i pinguini” dell’emisfero settentrionale. Vive e nidifica in colonie sulle scogliere del Nord Europa, ma è una specie di comparsa regolare anche nel mar Mediterraneo   con  una popolazione di diverse migliaia di individui.

    E’ un uccello pelagico e frequenta la terra ferma solo per nidificare scegliendo un partner per la vita. Depone un solo uovo preferendo terrazzi su scogliere marine e cenge ampie o tane nel terreno. Le uova sono caratterizzate da particolari macchie scure e hanno una forma allungata: in questo modo è difficile che cadano rotolando dalla scogliera, rendendo così vana la nidificazione.

    Il loro arrivo sulle nostre coste merita attenzione per cercare di individuarne le cause: se cioè si tratti di un episodio eccezionale ed isolato o se rappresenti la tappa di un mutamento più ampio e sostanziale. I cambiamenti climatici sono infatti in grado di influenzare gli ecosistemi marini.

    Si è osservato che molte di queste gazze marine presentavano un comportamento anomalo ed eccessivamente confidente, andando a cercare cibo (si nutrono di piccoli pesci e crostacei) vicino ai pescatori e restando in molti casi anche impigliate nelle lenze.

    Alcune, tra le decine di quelle morte, sono risultate notevolmente sottopeso come se non fossero riuscite a nutrirsi sufficientemente. Altre ancora, forse perché molto indebolite e spossate, sono state predate dai gabbiani reali.

    Non si sa ancora quale impatto avrà tutto questo fenomeno sulla popolazione di gazze marine nidificante nell’areale nordeuropeo, soprattutto se si tratta di soggetti in età riproduttiva. Ci si augura che questo episodio non determini un declino di questa bellissima specie di uccello marino.

    https://www.youtube.com/watch?v=j0M74srQhQE
  • Migrazione delle gru10/01/2023

    La migrazione pre-riproduttiva della Gru (Grus grus) è un fenomeno spettacolare con più di un aspetto non chiaro della sua presenza, di solo transito, sul territorio ligure. Il 20 febbraio 2022 si sono raggiunti numeri record con oltre 10.000 individui in poche ore; da alcuni anni, collateralmente all’aumentato volume di migrazione, questo fenomeno viene notato sempre più con interesse da molti semplici appassionati lungo l’arco ligure.  Due studiosi genovesi hanno cercato di approfondire i possibili collegamenti tra le giornate di maggior afflusso e i fattori meteorologici tra il Golfo del Leone e il Golfo di Genova i un’apposita pubblicazione apparsa sulla rivista francese Alauda.

    Gli ornitologi Luca Baghino e Alessandro Ghiggi ipotizzano, analizzando una serie di dati dal 2015 al 2020, che a quote tra i 200 e i 1500 m slm la direzione del vento, con i suoi cambiamenti nel tempo e nello spazio, sia il fattore che più condiziona gli spostamenti di maggior intensità, mentre a scala più ampia il gradiente di pressione sembra essere in grado di influenzare anch’esso la migrazione.

    L’interazione e il ruolo del maestrale tra il Golfo del Leone e il Golfo di Genova favorisce la migrazione delle gru lungo questa rotta nel Mediterraneo nord-occidentale.

    Per riprendere questo ed altri temi sulla migrazione delle gru, vi aspettiamo martedì 17 gennaio alle ore 17 nell’anfiteatro del Museo di Storia Naturale “G. Doria” di Genova.

  • Notizie false sul ponte di Messina18/11/2022

    Sono rimasto esterrefatto nel vedere che il “Fatto Quotidiano” di ieri ha concesso un’intera pagina a Claudio Sabelli Fioretti perché sostenesse una tesi totalmente errata. Va bene ospitare scritti divergenti di persone che la pensano diversamente ma se uno è totalmente errato si crea disinformazione. 

    Avevo inviato, anni fa, a Marco Travaglio una corposa relazione contro l’ipotesi della costruzione del ponte: troppi impegni, Marco: non hai potuto leggerla.

    Vorrei ricordare che non sono un ecòfilo d’assalto ma ho insegnato otto materie all’Università di Genova, anche se non nel campo dell’ingegneria o della geologia.

    SOPRATTUTTO PER TAPPARE LA BOCCA A SALVINI, vi prego di leggere la precisazione che trovate di seguito.

    Claudio Sabelli Fioretti dovrebbe chiedersi come mai, conosciute le caratteristiche della zona che dovrebbe ospitare il ponte, tutte le cordate straniere si siano ritirate immediatamente dalla gara d’appalto e ne siano rimaste solo due, italiane, interessate, secondo me, ben più ad incassare il 20% di anticipo prima dell’inizio dei lavori che alla costruzione.

    Quanto agli esempi che Sabelli Fioretti cita di ponti costruiti in zone sismiche giapponesi, si chieda se questi manufatti ospitano binari ferroviari o no. 

    PER FAVORE FATE LEGGERE LE CONSIDERAZIONI CHE SEGUONO A MARCO TRAVAGLIO, col quale da anni mi do del tu. Marco, ti conservo intatta tutta la mia amicizia ma questa volta, la prima in assoluto, mi hai deluso. Enrico

    PER MARCO TRAVAGLIO

    Il ponte sullo Stretto di Messina non deve essere costruito per molti motivi. Ecco i principali.

    Lo Stretto ospita una faglia in movimento e i piloni di sostegno poggerebbero su una base che sta accumulando tensioni gigantesche.

    Lo Stretto è un’area in cui la zolla Africana sta scendendo sotto quella Euroasiatica, come testimoniano i vulcani presenti sulle terre emerse e quelli sottomarini, numerosi sul fondo del Mar Tirreno. La subduzione dura da milioni di anni e continuerà.

    I calcoli perché un ponte tra Sicilia e Calabria sopporti indenne un sisma di eccezionale magnitudo (nel 1908, 95.000 vittime e, secondo un’altra stima, 120.000), sono errati in partenza: si è ipotizzato un sisma di analoga potenza; in tutto il mondo si calcola che i ponti, in zone sismiche, siano chiamati a sopportare eventi pari dal doppio al quadruplo di quelli avvenuti in precedenza.

    La Calabria si sta lentamente alzando, come testimonia la presenza di terrazzi marini sulle sue coste. La Sicilia no.

    Il Ponte deve poter oscillare, sia verticalmente sia trasversalmente, sotto l’impatto di venti forti e questa libertà di movimento cozza con la presenza di binari ferroviari. Ormai si stanno presentando anche cicloni mediterranei (“Mediterranean Hurricanes” o “Medicanes”).

    Sulla costa calabra una gigantesca frana, al contatto tra fondo marino e terraferma, non può accogliere una torre di molte migliaia di tonnellate costruita su di lei.

    Col tempo la salsedine corroderebbe qualunque ponte del genere.

    La Sicilia è poverissima di acqua e già ora ne importa dalla Tunisia tramite navi cisterna. Dove si pensa di trovare l’acqua necessaria per impastare decine di migliaia di tonnellate di cemento? Vi è chi parla di 300.000 tonnellate, considerate anche le opere stradali degli svincoli.

    Se anche per ipotesi il ponte, una volta costruito, reggesse ad un terremoto disastroso, certo non vi riuscirebbe un manufatto in costruzione, specie se in uno stadio avanzato.

    La mafia e la ndrangheta aspettano solo che partano i finanziamenti.

  • Nella tela di Aracne02/11/2022

    Prossimo “Martedì Pro Natura”: 8 novembre 2022

    Conversazione con proiezione di immagini su grande schermo a cura di Sara Traina

    Leggere attentamente le modalità di partecipazione nella locandina seguente.

  • Calendario iniziative “Amici del Museo”12/10/2022

    Fai click sulle seguenti immagini per avere il calendario scaricabile

  • Prossimo “Martedì Pro Natura”07/10/2022

    Programma dei “Martedì Pro Natura” da Ottobre a Dicembre 2022

  • Pro Natura partecipa al trekking per festeggiare l’ingresso di Urbe nel Parco del Beigua19/09/2022

    Con la perfetta organizzazione di Legambiente, del Parco de Beigua e del comune di Urbe si è svolto il 18/09/2022 un trekking per festeggiare l’ingresso del comune di Urbe nel Parco del Beigua.

    Tale ingresso colma una lacuna evidente nella struttura del Parco e riduce ulteriormente il rischio di sfruttamento minerario. La camminata è stata condotta dal presidente di Legambiente Liguria, Santo Gramatico, dalla direttrice del Parco del Beigua, Maria Cristina Caprioglio, e dal sindaco di Urbe, Fabrizio Antoci. Hanno partecipato circa 100 persone, regolarmente iscritte per ragioni assicurative, con la rappresentanza di associazioni sostenitrici, come Pro Natura Genova e Italia Nostra Genova. La camminata era lunga circa 9 km e si snodava fra i 620m del villaggio Vallescura e i 740m della Cappella della Guardia, molto panoramica su tutto il territorio del Parco. Giornata magnifica, fresca e limpida, ideale per camminare.

    Nella foto si possono riconoscere i soci Enrico Appiani, Rosella Ricci, Paola Du Jardin e Marco Appiani. Era presente anche Dino Caserta.
  • Appello dell’associazione “Laudato si’”02/05/2022

    Pro Natura Genova sottoscrive l’appello dell’associazione Laudato si’ che trovate in fondo a questo articolo. Preliminarmente forniamo qualche dettaglio sull’associazione.


    L’associazione Laudato si’ – un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale si è costituita nell’aprile 2018 presso la Casa della carità di Milano, ma il suo percorso è iniziato nel novembre 2015, a sei mesi di distanza dalla pubblicazione della lettera enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune di papa Francesco e alla vigilia del vertice di Parigi sul clima (Cop 21), con la convocazione di un seminario alla Società Umanitaria di Milano, dove attiviste e attivisti, associazioni e singoli cittadini sottoscrissero una Dichiarazione che li impegnava a fare del concetto di ecologia integrale delineato nell’enciclica il fulcro del proprio operato.
    Nel 2018, dopo aver svolto numerosi incontri con studenti e insegnanti e aver promosso seminari e convegni su mutamento climatico, migrazione ambientale e conversione ecologica, l’associazione ha lanciato una Lettera-appello che è stata sottoscritta da più di duecento intellettuali e attivisti, chiedendo un impegno a promuovere sui luoghi di lavoro, nelle istituzioni e nella società il discorso di giustizia sociale e ambientale, di mitezza e solidarietà tracciato dalla Laudato si’.
    Nel gennaio 2019, l’associazione ha convocato un Forum nazionale sull’enciclica al quale hanno preso parte più di duecento persone, credenti e non credenti, attivisti, intellettuali e rappresentanti del mondo delle associazioni, che si concluse con la decisione di redigere un Documento programmatico: da lì nacque un processo di scrittura collettiva che ebbe un momento di verifica nel luglio 2019, con un incontro alla Casa della carità al quale parteciparono più di cento persone venute da tutta Italia. Da quella prima articolazione condivisa ha poi preso forma il libro Niente di questo mondo ci risulta indifferente.
    Nel dicembre 2019, il Comune di Milano ha assegnato all’associazione la benemerenza civica nota come Ambrogino d’oro.
    Attorno al libro, l’associazione Laudato si’ ha avviato un processo di formazione e autoformazione, portando le elaborazioni dell’ecologia integrale nelle scuole, sui posti di lavoro, nei territori. Parallelamente, l’associazione dà supporto ai collettivi che si stanno costituendo in molte città con l’obiettivo di mettere in pratica le indicazioni dell’enciclica sul piano delle scelte energetiche territoriali, della conservazione della natura, dell’accoglienza, degli stili di vita, della resistenza educativa e culturale.
    È in fase di avvio un archivio multimediale dove verranno raccolti materiali, documenti, inchieste, video-interviste, testimonianze, lezioni di studiosi di fama internazionale. Questi materiali saranno indicizzati e resi disponibili alle scuole e alla cittadinanza.

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